giovedì 10 gennaio 2008

La via della seta

Dunque, un anno e mezzo fa ho comprato un motorino nuovo.
Nuovo
Nel senso di mai-usato-da-nessuno, che la prima ero io, io l’unica, io la sola, io Unipro’.
Non avevo mai avuto prima qualcosa di completamente nuovo e anche se potevo permettermelo a stento ero euforica, tutta contenta e felice.
Finalmente avrei avuto qualcosa in GARANZIA
Evviva
Finalmente tutto originale, niente piu’ pezzi di ricambio contraffatti rubati dagli sfasciacarrozze, niente piu’ riparazioni costose, tutto e’ garantito, chi rompe non paga ed i cocci sono della casa produttrice. E, meraviglia delle meraviglie, se rimango a piedi, carro attrezzi a domicilio GRATIS
EVVAI
Nella pratica, in questo anno e mezzo tutto quello che si e’ rotto l’ho dovuto pagare, tutto quello che si guastava era collegato a qualcos’altro che guarda caso non era coperto dalla garanzia, il carro attrezzi gratis l’ho dovuto aspettare due ore e mezzo sotto il sole cocente di AGOSTO e l’autitista e’ rimasto fermo dieci minuti a grattarsi la testa prima di capire come fare a caricare il motorino sul carro. Ogni volta che provo a chiamare il servizio clienti mi risponde un operatore gentile ed incompetente, che non conosce le procedure e non sa fare niente, perche’ e’ li da due giorni e rimarra’ li solo per altri 5.
Il sistema e’ perfetto.
I pezzi del motorino vengono prodotti in Cina, senza alcuna indicazione di qualita’ ed assemblati in base ad un’insana concezione olistica per la quale ogni pezzo e’ collegato al precedente e al successivo, in modo da franare insieme come le pedine del go down e nella quale il tutto risulta, inevitabilmente, inferiore alla somma delle parti.
Abbiamo ancora paura dell’invasione cinese?
No, perche’, nel caso non vi fosse chiaro, i cinesi siamo noi.
Noi che compriamo oggetti cinesi credendo di comprare italiano, noi che lavoriamo strozzati da contratti capestri da cinesi, noi che prendiamo stipendi da cinesi che ci costringono ad aspettare fine mese per riparare gli oggetti cinesi che abbiamo comprato.
La via della seta inizia da qui.
Il prossimo motorino lo assemblero’ personalmente (tanto so’ cinese, no?); voglio farmi il parafango rosso, lo specchietto semovente appiccicato al manubrio con lo scotch, la marmitta bucata e la sella strappata.
Non nascondero’ piu’ un’anima cinese dentro un corpo italiano
Mens cinese in copore cinese
E per essere coerente questa decisione, oggi mi sono truccata gli occhi a mandorla.
Sembro cinese per davvero.
I colleghi mi guardano straniti
Pero’ so’ bellina truccata cosi’

Vostra affezionatissima Punzy-Lin

3 commenti:

ciarcip ha detto...

....diventeremo il luna park dei cinesi lo so

Anonimo ha detto...

lo siamo già...

Anonimo ha detto...

Voglio essere la Paris Hilton cinese e quindi tarocca!